articolo di Fabrizio Milone
Il movimento Retake , che nasce a Roma 10 anni fa e si sviluppa in tutta Italia con il fine di riportare bellezza e difendere il paese dal degrado, è impegnato da quattro anni a Bari nella difesa dell’ambiente. La nostra città e le campagne circostanti sono invase dai rifiuti, fenomeno accentuato dall’introduzione della raccolta porta a porta e dall’esplosione dell’usa e getta e dell’asporto in periodo covid, che ha incrementato la dispersione di rifiuti di ogni genere su tutto il territorio.
Sebbene i dati nazionali e locali sulla raccolta differenziata siano in linea con gli obiettivi della normativa italiana ed europea, le immagini di degrado e inquinamento che ogni giorno viviamo ci fanno pensare che qualcosa debba assolutamente cambiare.
Limitandoci al solo vetro ad esempio, secondo i dati del consorzio COREVE, nel 2018 sono stati immessi sul mercato 2.472.208 Tonnellate di vetro di cui 2.189.000 sono state recuperate e 1.189.549 riciclate. Si tratta del 76.3% di differenziata a fronte del 66% richiesto dalla normativa italiana e del 75% richiesto da quella europea entro il 2030.
Numeri apparentemente positivi a meno che non si pensi che le restanti 283 mila Tonnellate scompaiono magicamente. Abbiamo provato a fare esempi per capire l’entità del danno ambientale generato. Se dovessimo posizionare 8 bottiglie di birra da 33 cl su ogni sediolino dello Stadio San Nicola riempiremmo 2622 stadi ogni anno.
Sono numeri spaventosi destinati ad aumentare con l’aumentare dei consumi e dei PIL delle nazioni.
(https://www.assovetro.it/wp-content/uploads/2020/02/report-completo-low-min2.pdf)
Guardando i numeri delle nazioni Europee più virtuose emerge subito una differenza notevole.
In Finlandia ad esempio i dati del 2014 riportavano già un dato impressionante pari al riciclo dell’89% del solo vetro. Nella figura sotto è mostrato anche il sistema di gestione e stoccaggio dei vuoti con il meccanismo ben noto del rimborso presso supermercati o centri di raccolta
Anche il sistema Tedesco mostra numeri altissimi a fronte di una popolazione maggiore pur basandosi su un impianto logistico più complesso.
Retake Bari e l’impegno nei clean up
Negli ultimi 4 anni i volontari sono stati impegnati in una serie di azioni di sensibilizzazione e clean up su tutto il territorio urbano. Sono state ripulite lame, campagne, vincoli e intersezioni stradali, decine di spiagge e giardini pubblici. Le quantità di imballi rimosse sono notevoli e non ci si è limitati a semplici bottiglie di plastica spiaggiate ma con i clean up son stati strappati all’ambiente quintali di vetro, lattine, carta e cartoni.
Tra le attività più celebri sicuramente spiccano i “Peroni tour” , clean up dedicati alla raccolta di vuoti di vetro abbandonati con lanci di bottiglie tipicamente lungo intersezioni stradali, rotonde, rampe di accesso a tangenziali e lame. Sono state raccolte circa 8100 bottiglie in 18 eventi.
Il moto d’indignazione portato da tale degrado ci ha portati ad organizzare una raccolta firme per richiedere al Sindaco Decaro un sistema nuovo di gestione dei resi che ha raggiunto circa 5000 firme.
Abbiamo ipotizzato tre proposte che comportano livelli diversi di investimento:
- Proposta tattica a breve termine: Introduzione di un “bollino” per i contenitori delle bevande
La complessità della situazione ambientale e lo stato di degrado urbano richiedono strategie differenziate che hanno effetti diversi e modalità di implementazione con archi temporali differenti. Per poter ridurre la quantità di imballi dispersi in ambiente Retake Bari propone l’introduzione di un “bollino” per i contenitori delle bevande che consenta facilmente di individuare il vuoto reso all’esercente. L’utilizzo di una semplice prezzatrice potrebbe attribuire all’imballo un codice o simbolo univoco così da rendere più semplice la restituzione all’esercente a fronte della restituzione di una caparra.
Questo sistema eviterebbe di confondere i vuoti che potrebbero provenire da altri locali o ambulanti in giro per la città.
Tale sistema potrebbe essere reso obbligatorio o potrebbe essere introdotto in qualunque esercizio che preveda asporto a fronte di un impegno da parte del Comune di ridurre la quota variabile della tassa dei rifiuti, gratificando l’esercente per aver assunto l’onere della gestione del vuoto.
Una tale modalità di gestione dei vuoti potrebbe essere estesa anche ad altri imballi come i cartoni delle pizze o alcuni tipi di imballi in polistirolo o plastica insomma ovunque ci siano locali commerciali che provochino alti livelli di inquinamento o degrado come attualmente accade sul lungomare di San Cataldo a Bari o sul molo del porto di Santo Spirito dove migliaia di bottiglie, lattine, contenitori di pizze finiscono in spiaggia, in mare o tra gli scogli ogni anno.
- Proposta strategica a lungo termine: Conversione degli impianti
La proposta a lungo termine avanzata da Retake riguarda un aspetto industriale ed ha impatti sulla distribuzione dei prodotti imballati.
Chiediamo alle aziende produttrici di bevande in vetro di modificare gli impianti convertendo tutte le linee di vetro in vuoto a rendere (che deve avere uno spessore adeguato). Con tali bottiglie ed un sistema virtuoso di recupero riusciremmo a risparmiare enormi quantità di energia. Per quanto riguarda la distribuzione proponiamo l’introduzione di un obbligo di installazione sul territorio barese di distributori per il recupero dei vuoti soprattutto nei nuovi supermercati dove a fronte della restituzione del vuoto il consumatore potrà usufruire dei buoni spesa come avviene in altre nazioni europee. Si chiede anche l’installazione di fontane e distributori d’acqua potabile in tutte le piazze, i parchi, le strade dello shopping, gli impianti sportivi. Prima della gestione dei rifiuti viene la riduzione dei rifiuti. Come è possibile aver concepito la strada dello shopping principale di Bari, Via Sparano o il nuovo Skate Park sotto il ponte Adriatico senza fontane e beverelli? Come si pretende di ridurre i consumi degli imballi se le aree pubbliche spingono al consumo sfrenato di bevande imbottigliate?
- Proposta ad alto impatto sociale: Meccanismo premiante per le associazioni
Attualmente nella città di Bari esiste un sistema di incentivi per la raccolta dei vuoti. Non è proprio un sistema alla Finlandese ma esiste una premialità per chi conferisce rifiuti differenziati.
Retake Bari ha mappato le isole ecologiche presenti in città.
Si tratta di 5 impianti al servizio di 300.000 abitanti.
Il grosso limite del sistema attuale di conferimento sta nel fatto di essere tarato per un consumo “familiare”. Un tale sistema scoraggia la rimozione di grandi quantità di rifiuti dall’ambiente ed ovviamente si espone al pericolo che singoli utenti, grazie a connivenze con esercenti, possano lucrare da tale circuito virtuoso.
La proposta innovativa di Retake Bari consiste nel definire una lista di associazioni, accreditate dal Comune o da AMIU Puglia, a cui dare la possibilità di conferire le quantità enormi di rifiuti raccolte durante l’anno.
Un sistema di questo genere consentirebbe alle associazioni di autofinanziarsi e permetterebbe un conferimento più semplice di grandi quantità di rifiuti ben differenziati.
A fronte di un incremento del budget destinato a tale premialità si avrebbe una ricaduta diretta sul terzo settore vero motore della società italiana negli ultimi anni.
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