E’ una giornata tiepida di primavera e ci ritroviamo nel parcheggio di un multisala a Muratella Parco de’Medici nell’XI Municipio. Essendo la prima uscita in quella zona ed essendo domenica mattina c’era il timore di essere in pochi, invece ci ritroviamo senza fatica in 18, scarpe da trekking, bastoni da passeggio, zaino e cappellini, a modo nostro eravamo tutti molto professionali.
“Oggi non faremo nessuna raccolta di cartacce, oggi ci sarà solo bellezza per riempire gli occhi. Cercheremo di capire cosa è avvenuto nei secoli nello stesso punto in cui ci troviamo adesso e come, prestando attenzione, si possano trovare ovunque le tracce del passato di questa città”, questo è l’impegno.
Tutto facile dunque? No, sono stati giorni di preparazione per fare gli inviti, per sentire pareri, per studiare, per i sopralluoghi. Ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci e abbiamo anche incontrato un vicino di casa, studioso ed esperto, che ci ha dato le dritte e qualche fonte su cui approfondire il tema.

Partiamo, facciamo due passi e attraversiamo due secoli di storia: siamo nel I secolo e di fronte a noi ci sono delle opere idrauliche ben conservate e invisibili dalla strada, un doppio ponte in muratura, dei banchinaggi e delle chiuse: nello stupore generale ci viene raccontato della scoperta fatta negli anni ‘90, degli scavi e dei restauri, di come si costruiva e si viveva nel suburbio al tempo degli Imperatori. L’ingegno degli antichi e la furia del Tevere, i periodi del florido commercio dell’Impero e la decadenza del Medioevo.
Ma non c’è tempo, abbiamo strada da fare, ci dobbiamo spostare sul Tevere per parlare dei progetti visionari del XX secolo: un idroscalo, i problemi di una città che cresce, le frane e i ponti arditi, le pigre anse del fiume che diventano un drizzagno realizzato con maestria, un parco fluviale protetto che ospita mille specie. E noi che camminiamo lungo l’argine nel mare d’erba, col fiume che scorre a poca distanza e la città vicina ma che non si sente.
Chi di voi sapeva che c’era un posto così? Silenzio. Una gran parte di Roma è così, cammini accanto alla storia e magari nemmeno lo sai. Ma non finisce qui, ritorneremo!
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