ELEZIONI ROMA 2021
Le risposte dei candidati sindaco/a
Domanda 5
Patrimonio Storico-Artistico. Roma è la città-museo per eccellenza: quale la ricetta per continuare a salvaguardarne il patrimonio storico-artistico-archeologico dall’usura del tempo e anche dai molti atti vandalici che abbiamo visto avvenire nel corso degli anni, e soprattutto valorizzarlo e trasmetterlo/raccontarlo, anche in visione di un grande appuntamento religioso e turistico, quale sarà il Giubileo 2025 che la città si appresta ad accogliere?
Carlo Calenda
Roberto Gualtieri
Monica Lozzi
Enrico Michetti

Virginia Raggi
Carlo Calenda - Risposta 5
Vogliamo sfruttare la grande opportunità del Giubileo 2025 per rilanciare la città, e questo sforzo non può che partire dalla valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico.
In primis metteremo in atto una grande opera di pulizia straordinaria per recuperare le situazioni di degrado anche nei siti culturali.
Dopodiché, è necessario rivedere la governance della cultura. È necessaria più chiarezza nella divisione delle competenze dei diversi organi culturali, ad iniziare con la riorganizzazione di Palaexpo e Zetema. Una volta chiarita la divisione delle competenze la tutela artistica e culturale sarà gestita in maniera più efficace perché ci saranno dei diretti responsabili.
Gli atti vandalici che rovinano il prezioso patrimonio storico-artistico- archeologico della città sono anche conseguenza della poca educazione culturale. Il nostro obiettivo è consolidare la consapevolezza culturale e la sensibilità artistica dei cittadini, fin dai primi anni di scuola. Proponiamo di rafforzare la sinergia tra le scuole, le università e le istituzioni culturali con agevolazioni che garantiscano la gratuità per le visite scolastiche nei musei, l’apertura di 115 nuove biblioteche e la creazione di corsi universitari per la formazione di professionisti con capacità gestionali e amministrative nell’area dei beni culturali. Solo educando i cittadini al rispetto e alla bellezza della cultura si possono combattere gli atti vandalici che vanno in senso opposto.
Per valorizzare, trasmettere e raccontare il patrimonio culturale della Città è fondamentale che le attività e i luoghi d’arte siano accessibili a tutti oltre che consolidando la sinergia tra educazione e cultura come su citato. Abbiamo pensato ad un piano per migliorare i servizi culturali e allargare il pubblico, delle priorità per la prossima amministrazione capitolina considerando che il voto dei romani sui servizi culturali è drasticamente calato a partire dal 2015. Sarà necessario rafforzare i servizi per gli stranieri, aumentare le dotazioni tecnologiche e i servizi digitali affinché tutti i visitatori del patrimonio storico artistico di Roma abbiano a disposizione il materiale didattico per apprezzare a pieno la loro esperienza. Naturalmente avere un patrimonio culturale accessibile a tutti prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche e un maggiore coinvolgimento di un pubblico più giovane. Proponiamo di aumentare i laboratori per bambini nei musei e di creare l’ostello della gioventù, luogo che possa accogliere i giovani studenti che decidono di recarsi a Roma per visitare le aree archeologiche e i musei.
Roberto Gualtieri - Risposta 5
“Il patrimonio storico-artistico è una delle principali risorse della città. Questo patrimonio va salvaguardato e manutenuto, ma anche promosso nei circuiti internazionali, attraverso operazioni di marketing territoriale.
Grazie ai soldi del Pnrr arriveranno risorse per circa 500 milioni per sviluppare un modello di turismo sostenibile in vista del Giubileo 2025. L’intervento del Comune sarà la chiave per eseguire interventi mirati a rigenerare e restaurare i complessi ad alto valore storico e architettonico, per mettere in sicurezza antisismica e restaurare luoghi pubblici ed edifici di interesse storico lungo i cammini giubilari della Città, per riqualificare le aree periferiche e i siti tematici (aree archeologiche, palazzi) situati nelle ampie zone al di fuori di Roma.
Le deleghe in materia di turismo saranno attribuite ai vertici dell’amministrazione. Per realizzare tutti questi interventi, legati al corretto utilizzo del Pnrr, istituiremo un Ufficio Speciale alle dirette dipendenze del sindaco, che avrà il compito di coordinare l’azione progettuale della Amministrazione e di coordinare i diversi soggetti.
Per promuovere poi la città ed il suo patrimonio storico culturale nel mondo, creeremo una “Destination Management Organisation” e nuova strategia di promozione della destinazione Roma”.
Domanda 6
Dipartimento di Tutela Ambientale. I Pini di Roma sono sicuramente un aspetto iconico della città, purtroppo sappiamo tutti come siano sotto attacco da parte della cocciniglia tartaruga che rischia di farli scomparire. Quali misure intende prendere in proposito e in quali tempi?
Carlo Calenda
Roberto Gualtieri
Monica Lozzi
Enrico Michetti

Virginia Raggi
Carlo Calenda - Risposta 6
I Pini sono uno dei simboli più importanti di Roma e perderli in questo modo è inammissibile. E’ dal 2018 che questo parassita li infetta e in questi 3 anni il Comune non ha fatto praticamente nulla, stanziando risorse insufficienti e in ritardo. Sono già morti molti Pini e quasi 1 milione di esemplari rischia di fare la stessa fine. Bisogna realizzare una grande campagna di endoterapia, non bisogna abbattere i pini. Abbattere un pino malato e piantarne uno nuovo costa 2.000€, mentre per curarne uno servono circa 100€. Per non ritornare in una situazione di emergenza, bisogna poi avere un censimento informatico del verde aggiornato, garantendone l’accesso pubblico, per avere un controllo digitale sulle caratteristiche biometriche e quali-quantitative del patrimonio naturale della città.
Roberto Gualtieri - Risposta 6
“Davanti a una simile minaccia di desertificazione l’amministrazione Raggi è inerte. Ha stanziato risorse risibili per la cura degli alberi colpiti. Bisogna intervenire subito per fermare questa strage annunciata, che rischia di cambiare il paesaggio della nostra città.
Va costituita una task force per attuare un “piano emergenziale” di cura endoterapica per fermare la strage dei pini attaccati dall’infestazione di Toumeyella Parvicornis, che sta mettendo a rischio l’intero patrimonio dei pini di Roma: monitoraggi delle zone colpite; stanziamenti adeguati: la Regione Lazio ha destinato 500.000 euro, ma ne servono di più”.
Domanda 7
Ville Storiche. Roma è conosciuta per le sue ville storiche che purtroppo, pensiamo a Villa Phamphili o a Villa Celimontana, versano in uno stato di trascuratezza, se non di abbandono. Quale è la sua idea per valorizzarle e mantenerle curate?
Carlo Calenda
Roberto Gualtieri
Monica Lozzi
Enrico Michetti

Virginia Raggi
Carlo Calenda - Risposta 7
Ne sono state citate due ma le Ville storiche che versano in stato di degrado purtroppo sono molte. Secondo Legambiente sono più di 80 gli edifici abbandonati al degrado nelle Ville Storiche di Roma, ma in generale sono tutte vittime di incuria e di deliri amministrativi. Basti pensare che a Villa Ada il Comune ha svolto potature vietate dal regolamento del Verde che aveva appena approvato, o a Villa Celimontana che è stata chiusa per 4 mesi per il guano degli storni. Il problema principale è la stratificazione di competenze: oggi sono ben 5 i soggetti pubblici, oltre alle ditte appaltatrici, che gestiscono a vario titolo le Ville Storiche, in un sistema frammentato in cui è difficile controllare i lavori e verificare le responsabilità. Serve una gestione unitaria e una programmazione di lungo periodo, così come previsto dal Codice dei Beni Culturali e come già sperimentato con successo in altre parti d’Italia.
Roberto Gualtieri - Risposta 7
“Ogni villa storica dovrà avere un “curatore responsabile”, che coordini la gestione nel rispetto della specificità di ciascuna villa, della sua vocazione e del suo valore per la cittadinanza. Vanno creati percorsi di interesse culturale e di incentivazione della cultura delle biodiversità. Vanno aumentate e potenziate le infrastrutture che incoraggino e facilitino la fruizione cittadina del verde e delle ville attraverso: accessibilità per i disabili; punti di ristoro; aree ludiche per i bambini; strutture di accoglienza per famiglie e anziani (panchine e aree pic-nic); percorsi e aree per lo sport e il benessere; servizi igienici con “punti bebè” muniti di fasciatoio; percorsi ciclo pedonali che colleghino le aree verdi, i parchi e le Ville storiche di Roma, per favorire la mobilità sostenibile dei cittadini, contribuendo a ricucire il tessuto urbano”.
Domanda 8
Commercio Ambulante. Da molto tempo Roma aspetta una regolamentazione del commercio ambulante. Questo è un problema che investe in modo trasversale tutta la città: dai quartieri meno centrali fino al suo cuore, e impatta molto sulla vita dei cittadini. Nel centro storico, dove maggiore è l’incidenza del turismo, l’assenza di regole, produce situazioni che incidono sulla qualità dell’offerta turistica e creano molteplici problemi anche ai cittadini romani. Quale è la sua idea a tal proposito?
Carlo Calenda
Roberto Gualtieri
Monica Lozzi
Enrico Michetti

Virginia Raggi
Carlo Calenda - Risposta 8
La normativa nazionale ha previsto la proroga delle concessioni per il commercio ambulante, che va rispettata. Vogliamo usare il tempo della proroga per avviare subito un censimento dettagliato delle concessioni in essere e degli spazi a disposizione. E’ il primo passo per garantire un commercio ambulante che sia rispettoso del contesto e apprezzato da cittadini e turisti.
Roberto Gualtieri - Risposta 8
“Nel quadro delle normative nazionali è necessario stringere un ‘Patto per la qualità’ per arrivare ad una regolamentazione del commercio su area pubblica che garantisca standard adeguati alla città di Roma. Occorre trasformare l’Osservatorio del commercio sulle aree pubbliche in un efficace luogo di confronto con le associazioni rappresentative delle diverse categorie. L’obiettivo è realizzare un piano condiviso che comprenda la ricollocazione dei posteggi tenendo conto del valore commerciale e della vocazione delle aree individuate. Bisogna inoltre ritornare ad una gestione centralizzata dei circuiti rotativi che per loro natura includono più Municipi, evitando così situazioni ingestibili nelle aree contigue. Supereremo gli aggravi burocratici e gli oneri aggiuntivi introdotti per i cambi di turno all’interno dello stesso gruppo rotativo”.